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Abbiamo iniziato questo blog guardando e parlando di prospettiva...eccone un'altra meravigliosa!
Meravigliosa perchè lo scorcio prospettico è applicato ad un corpo umano.
Il Cristo morto di Andrea Mantegna, conservato alla Pinacoteca di Brera a Milano.
Il quadro misura 66x81 cm, scrivo come primo dato le misure perchè quando l'ho visto la prima volta ricordo di aver pensato che lo immaginavo più grande!
Grandiosa è la percezione prospettica che si ha quando si osserva l'opera spostandosi intorno all'opera, lo scorcio prospettico è eccezionale.
Ci si sposta attorno al quadro avendo la percezione che la prospettiva non cambia.
Mantegna, con la prospettiva, aveva già dimostrato di saperci fare, sia durante l'apprendistato che nella Stanza degli Sposi a Mantova.
Nel Cristo, a mio parere, si supera!
Il quadro viene trovato dal figlio dopo la morte dell'artista, le vicende dell'opera risultano piuttosto travagliate.
Studi fatti sembrano affermare la realizzazione di due diverse copie dell'opera (una senza piangenti).
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A lato del Cristo si vede Maria, che si asciuga le lacrime, San Giovanni in pianto e sullo sfondo, in ombra un accenno alla bocca della Maddalena.
Il Cristo è adagiato su una lastra rossastra, si tratta probabilmente della Pietra dell'Unzione sulla quale il Cristo venne spalmato di oli aromatici secondo la sepoltura ebraica.
Sulla destra l'unico accenno allo spazio circostante dato da una campitura più scura che definisce un'apertura.
L'opera di Mantegna influenzerà opere posteriori, un esempio il Cristo del Carracci.